La Locanda dei Cantù… prende forma

La forma di Bitto Storico personalizzata Locanda dei Cantù

CARONA – La Locanda dei Cantù… prende forma. Sia perdonato il gioco di parole, ma è sufficiente dare un’occhiata alla fotografia di questa pagina, per capirne il motivo.

Loredana Salvetti e Igor Bana hanno accolto con gioia, l’arrivo di detta immagine, ritenendola una sorta di secondo, atteso, capitolo di una bella storia.

Tutto è cominciato a Gerola Alta

La bella storia raccontata nei giorni scorsi su queste pagine e che ha avuto come teatro Gerola Alta, località valtellinese dove ha sede il Centro del Bitto Storico Ribelle.

Lory e Igor sono stati accompagnati da un “Cicerone” d’eccezione: Paolo Ciapparelli, il titolare del Centro che presiede anche il Consorzio per la Salvaguardia del Bitto Storico, uno dei prodotti più prestigiosi della tradizione bergamasca.

Il Bitto Storico, una eccellenza

Nel corso della visita al Centro, la titolare e lo chef della Locanda dei Cantù hanno conosciuto le procedure, i materiali utilizzati e tutte le fasi che, partendo dagli alpeggi del Parco delle Orobie, permettono di mettere sulle tavole di tutto il mondo un prodotto d’eccellenza.

Una delle iniziative proposte dal Centro diretto da Ciapparelli, è quello della “personalizzazione” di una forma di Bitto Storico, iniziativa che ha incontrato immediatamente i favori di Lory e Igor che ne hanno chiesto la realizzazione.

Nata oltre i duemila metri

La forma di Bitto Storico personalizzata “Locanda dei Cantù” è stata realizzata con latte munto all’alpeggio in Val Vedrano ad oltre 2000 metri di altezza, provenienza che è “certificata” sulla forma stessa.

Ancora un po’ di pazienza, poi…

La forma “Locanda dei Cantù”, ritratta in “primo piano” nella foto, trova ora spazio nella Casèra di stagionatura del Centro, in attesa che, dopo adeguata maturazione, prenda la strada di Carona e arrivi a destinazione. Sarà poi a disposizione di chef Igor Bana, che ha peraltro già inserito il bitto in alcuni dei piatti che propone abitualmente nei menu della Locanda.

 

https://locandadeicantu.com/sua-eccellenza-bitto-storico/

Il sigillo della qualità è arrivato in Locanda

bollino della Guida Michelin 2018 - Locanda dei Cantù

ECCO IL SIGILLO DELLA QUALITA’

Il sigillo della qualità è in bella mostra, da oggi, sulla porta della Locanda dei Cantù. La settimana è iniziata bene per Loredana Salvetti e Chef Igor Bana: dopo l’avvenuta segnalazione nell’edizione 2018 della “Guida Michelin” (https://locandadeicantu.com/la-locanda-sulla-guida-michelin-2018/, vedere per credere), è arrivato il bollino che Lory e Igor hanno subito messo in evidenza sull’uscio della Locanda.

ENTUSIASMO CONDIVISO

Si allunga così ulteriormente la scia dell’entusiasmo che, ininterrotta, prosegue già da qualche giorno. Da quando si è saputa la notizia, tanti sono gli attestati di stima e simpatia che sono arrivati direttamente in Locanda. Chi non ha potuto fare personalmente i complimenti per il meritato traguardo, ha ben pensato di utilizzare i canali social, pagina Facebook in primis.

Da parte loro, anche i diretti interessati stanno vivendo il momento con gioia. Nei giorni scorsi, Loredana ed Igor hanno riunito gli amici in Locanda per un brindisi e il taglio di una torta preparata per l’occasione. Un momento di soddisfazione condivisa con chi ha già avuto modo di sottolineare la qualità e la cortesia che imperano alla Locanda dei Cantù.

AVANTI SULLA STRADA GIUSTA

Entusiasmo e gioia sì, ma anche il desiderio di dimostrare “sul campo” che, come sottolinea Chef Igor sin dal primo minuto, aver posto nella prestigiosa Guida Michelin è il punto di partenza dal quale iniziare il cammino verso la definitiva consacrazione. La strada da seguire? Molto semplice: le grandi idee dello chef, i piatti prelibati per deliziare il palato di chi sceglie la Locanda ed il valore aggiunto garantito da precisione, competenza e cordialità del servizio in sala. Resta da aggiungere solo una cosa: vi aspettiamo…

La Locanda è sulla Guida Michelin 2018

chef igor Locanda dei Cantù

CI HANNO SEGNALATO…

C’è aria “frizzantina” oggi alla Locanda dei Cantù. E non potrebbe essere diversamente: nella nuovissima Guida Michelin 2018 (presentata nel pomeriggio di ieri, giovedì 16 novembre, al Teatro Regio di Parma) c’è posto anche per il ristorante di Loredana Salvetti ma, soprattutto, per lo chef Igor Bana. Una grande notizia, accolta con entusiasmo dai diretti interessati, che vedono così un primo riconoscimento della strada intrapresa già da qualche tempo: creare l’ideale connubio tra l’alta cucina, l’alta qualità del servizio e l’indissolubile legame col territorio.

E’ IL PUNTO DI PARTENZA

“In tempi recenti avevamo avuto la visita dell’ispettore della Guida Michelin – racconta Chef Igor visibilmente soddisfatto – ma vedere con questi occhi, la nostra attività su una pubblicazione così prestigiosa è motivo di grande orgoglio e grande soddisfazione. Per quanto mi riguarda è il punto di partenza”.

Cosa cambierà adesso nella tua cucina?

“Continuerò ad alzare l’asticella… Continuerò a cercare cose nuove tenendo sempre sul palmo di una mano il nostro territorio ma sul palmo dell’altra il desiderio di proporre ogni novità possibile. Quando abbiamo inserito i piatti di pesce nel menù della Locanda – ricorda Igor Bana – abbiamo voluto giocare una scommessa. Volevamo far capire che il buon pesce si può mangiare anche in montagna. L’importante è avere sempre prodotti di qualità che riusciamo a procurare anche noi. La scommessa è vinta ogni qualvolta un cliente chiede espressamente di mangiare quel piatto. Chiaro: i margini di errore sono ridotti a zero e tutto deve essere perfetto. Ma la perfezione la inseguo sempre, e non solo per le portate di pesce”.

IL CLIENTE MERITA IL MEGLIO

Dicevi che la segnalazione è un punto di partenza…

“Deve essere così. La segnalazione è lo sprone a fare ancora meglio di quanto abbiamo cercato di proporre sino ad oggi. Ho saputo che l’interesse della Guida Michelin è nato a seguito di diverse segnalazioni. La fiducia e l’apprezzamento di ogni cliente – conclude chef Igor – merita il massimo impegno: mio e di tutti coloro che frequentano la cucina della Locanda”.